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Attualità lunedì 18 agosto 2014 ore 16:30

Il Wwf promuove le coste toscane

Il dossier 'Cemento coast-to coast: 25 anni di natura cancellata dalle più pregiate coste italiane' segnala però le nuove darsene di Cecina e Rosignano



CECINA- ROSIGNANO — Il WWF ha presentato nei giorni scorsi il dossier 'Cemento coast-to coast: 25 anni di natura cancellata dalle più pregiate coste italiane'
Nel documento nazionale dell'associazione è presente anche una scheda relativa ai 230 chilometri di coste della Regione Toscana.
"La presenza di numerosi tratti sottoposti a tutela - si legge nel dossier a proposito delle coste toscane - stanno a dimostrare che è ancora presente una buona naturalità in seguito all'istituzione dell’area marina protetta 'Santuario per i mammiferi marini', alla distribuzione della Rete Natura 2000 e alle altre aree protette, in particolare: il Parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, la Riserva naturale Calafuria, la Riserva naturale Tombolo di Cecina, la Padule di Bolgheri, la Riserva naturale Tomboli di Follonica, le Costiere di Scarlino, la Riserva naturale Diaccia Bortona, il Parco naturale della Maremma, la Riserva naturale Laguna di Orbetello e la Riserva naturale del Lago di Burano".

Il WWF promuove, quindi, il mare toscano, ma il dossier individua, tra gli impatti ambientali più rilevanti nel periodo dal 1988 ­al 2013 anche costruzioni che riguardano la costa di Cecina e Rosignano. Tra gli impatti troviamo, infatti: la nuova darsena nel Santuario dei Cetacei Pelagos a Rosignano Marittimo e la nuova darsena a Marina di Cecina alla foce del fiume Cecina all’interno del  vincolo paesaggistico denominato 'Fascia costiera di Cecina nel Comune di Cecina costituente un insieme di valore estetico e tradizionale'.

Il dossier analizza l’evoluzione della situazione delle regioni costiere, mettendo a confronto i dati di oggi con quelli di 25 anni fa, con il supporto di immagini tratte da Google Earth e a livello nazionale il Wwf evidenzia che "il quadro d’insieme è una vera e propria trasformazione metropolitana delle coste italiane".

Le regioni con le coste più cementificate sono Sicilia e  Sardegna, con rispettivamente 95 e 91 casi  di nuove aree costiere invase da cemento, ma è soprattutto la costa adriatica, la più urbanizzata del Mediterraneo: "rappresenta il 17% delle coste italiane ma meno del 30% del waterfront è libero da urbanizzazioni".


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