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Politica giovedì 04 agosto 2016 ore 11:55

I Cinque stelle contro il Castello Pasquini

I consiglieri Becherini, Settino e Serretti sono intervenuti su tasse, bilanci e sulla riduzione dei costi dovuta alla riduzione del personale



ROSIGNANO M.MO — "Quando parliamo di bilancio o come in questo caso di salvaguardia degli equilibri, l’assessore Donati sottolinea sempre che le variazioni più rilevanti derivano dal risparmio sulle spese del personale, avvenuto tramite la riorganizzazione dello stesso, da una riduzione degli straordinari, però vogliamo ricordare l’obbligo di riduzione della spesa di personale per gli enti sottoposti al patto di stabilità, sancita dalla legge 296/2006, gli enti sottoposti al patto di stabilità interno assicurano la riduzione delle spese di personale con azioni rivolte ai seguenti ambiti:

- riduzione dell’incidenza percentuale delle spese di personale rispetto al complesso delle spese correnti:

- razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico-amministrative

- contenimento delle dinamiche di crescita della contrattazione integrativa

Quindi è una legge che chiede alle amministrazioni di essere più oculati" hanno detto i consiglieri Elisa Becherini, Mario Settino e Francesco Serretti.

I tre consiglieri hanno sollevato dubbi sull'addizionale Irpef: "Riduzione delle spese perché gli introiti della discarica sono diminuiti, ma c’è comunque un avanzo di più di un milione di euro, allora ci chiediamo perché non cercare di ridurre se non eliminare l’ultima delle tasse introdotte dalla nostra amministrazione e cioè l’addizionale Irpef?. L’Irpef non è soltanto un insieme di aliquote divise per scaglioni ma rappresenta una risorsa economica per le amministrazioni locali, Regioni e Comuni che, mediante il meccanismo delle addizionali, raccolgono fondi da destinare alla spesa locale. Il taglio dei fondi erogati a livello centrale porta infatti gli enti locali ad inasprire i tributi di propria competenza per sopperire alle necessità economiche. Il comma 26 della legge di stabilità bloccava tutti gli aumenti per il 2016 e malgrado il blocco il nostro comune abbia incassato un milione e 700mila euro circa, visto che l’avanzo si aggira intorno ad un milione, si potrebbe pensare ad una riduzione, invece no, non si pensa di ridurre, ma ad aumentare le tasse. Addirittura nel bilancio di previsione nel 2017 si passa ad un entrata di 2.972.099 euro, quindi il 70 per cento in più e nel 2018 addirittura 3.072.099, quindi il 76 per cento in più".

"Da cittadini - hanno proseguito i tre - ci chiediamo quale tipo di spesa possa essere prevista per giustificare un aumento così consistente, e perché non veniamo coinvolti tutti nelle scelte, soprattutto nelle spese che vengono fatte con i nostri soldi. Scelte come la decisione di ultimare i lavori di riqualificazione della fattoria arcivescovile, di realizzare quell'auditorium previsto anni fa e non ancora portato a termine, ultimare anche i lavori alla foresteria del castello e gli spazi attorno la cui cifra si aggira intorno agli 885mila euro. I locali poi verranno quindi destinati alle residenze artistiche e di formazione, una delle attività di Armunia".

"Perché quando si parla di Armunia i soldi li trovano sempre e per le buche nelle strade no? Stiamo parlando di sicurezza dei cittadini, perché questo significa avere strade adeguatamente asfaltate e segnaletiche ben visibili. Inoltre la Giunta Regionale ha destinato oltre 2,7 milioni di euro per finanziare un pacchetto di interventi di valorizzazione dei beni culturali che vanno a consolidare progetti in territori considerati strategici per le politiche regionali in tema di conservazione e qualificazione di spazi e luoghi destinati alla fruizione della cultura,fra cui anche il nostro Castello Pasquini".

"Allora ci chiediamo - hanno concluso gli esponenti a cinque stelle - se arrivano anche queste entrate perché è stato scelto di dedicare un altro spazio da restaurare e gestire ad Armunia? Perché destinarle solo ad Armunia ignorando completamente le tante realtà locali e associazioni del territorio che si autofinanziano per sopravvivere? Non vogliamo criticare le scelte degli spettacoli, ma pensiamo che la cultura debba coinvolgere tutti, cittadini ed addetti ai lavori, che debba portare articoli sulle pagine di quotidiani nazionali, ma debba soprattutto far crescere il proprio territorio, a maggior ragione, in un periodo come questo, in termini anche economici. I cittadini sono coinvolti solo per pagare le tasse e mai per decidere e partecipare alle scelte".


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