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Politica mercoledì 06 luglio 2016 ore 16:30

L'Unione Colli Marittimi si restringe

Dal primo luglio Casale e Guardistallo saranno ufficialmente fuori. Ecco l'analisi dei cambiamenti politici fatta dai Movimenti Civici UCMP



GUARDISTALLO — E’ fatta, Casale e Guardistallo dal primo luglio non fanno più parte dell'Unione dei Colli Marittimi Pisani. A comunicarlo con una nota stampa è Alessandro Sascia Lucibello Piani, referente dei Movimenti Civici UCMP che cita la comunicazione ufficiale del segretario dell’Unione circolata in questi giorni.

Nell'Unione restano dunque Riparbella, Montescudaio e Castellina che, dopo le recenti dimissioni del sindaco Lucchesi, presto vedrà arrivare un commissario prefettizio.

Geometrie che andranno a modificare anche la composizione del consiglio dell'Unione, dove d'ora in avanti siederanno sette membri: due sindaci, quattro consiglieri e il commissario per Castellina.

Chiara l'analisi di Lucibello Piani: "Solo due Comuni hanno avuto il coraggio di porre rimedio all’inefficacia del carrozzone Unione la cui costruzione partì male, come da noi sempre denunciato, ed è proseguita peggio. Tante le promesse, tanti i costi, pochissimi i risultati positivi percepibili. La continua volontà di negare i tanti problemi che affioravano hanno trovato l’epilogo nell’attuale presidente dell’Unione Simona Fedeli, sindaco di Montescudaio, che si è continuamente sottratta alle nostre richieste di affrontare con un onesto dibattito in consiglio la crisi in cui versava l’Unione. Risultato inevitabile di tale comportamento è stato di costringere Casale e Guardistallo ad uscire. Il contestuale fallimento della proposta di fusione tra Castellina e Riparbella, scelta bocciata senza mezzi termini dai cittadini, conclude il quadro dei tanti fallimenti delle amministrazioni Pd dei nostri colli".

"Ancora poche settimane fa, proprio il sindaco Fedeli - ha aggiunto Lucibelli Piani - annunciava la volontà di chiedere un consiglio dell’Unione per il primo luglio con l’obbiettivo di rendere edotti i consiglieri dei tre comuni superstiti circa la riorganizzazione del personale e dei servizi. Ad oggi non abbiamo ancora alcuna notizia. Imbarazzante anche l’ordine del giorno degli ultimi consigli comunali dei tre comuni superstiti nell’Unione. Un regolamento per le lampade votive, uno per l’interpello e uno per le dilazioni di pagamento delle imposte. Invece di discutere del presente e del futuro si approvano una miriade di mini regolamenti. Ancor più grave che non si dibatta di un unico regolamento del consiglio dell’unione nell’ottica della promessa semplificazione ma di tre regolamenti con tre atti diversi in ogni comune. La spiegazione adotta a nostra specifica domanda è state che nel caso delle lampade votive ogni Comune vuol mantenere la sua tariffa. Questo certifica ancora una volta che l’Unione è fallita per l’incapacità culturale di fare Unione nei fatti concreti, dalle tariffe delle mense a quelle delle lampade votive ogni Comune vuol far storia a se".


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