Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 10:13 METEO:CECINA16°  QuiNews.net
Qui News cecina, Cronaca, Sport, Notizie Locali cecina
giovedì 28 marzo 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Il papà di Ilaria Salis in tribunale a Budapest: «Speriamo di ottenere i domiciliari»

Attualità martedì 03 marzo 2020 ore 10:04

Edi Bueno si racconta ai bambini della elementare

Edi Bueno ( al centro )

Edi Bueno, livornese sfuggita ai campi di concentramento, si racconta agli alunni della scuola elementare in una mattinata molto intensa



BIBBONA — Una giornata particolare per gli alunni della quinta elementare di Bibbona, che hanno ascoltato il racconto, toccante e drammatico, di Edi Bueno, livornese classe 1930, sfuggita insieme al fratellino Sirio, ai campi di concentramento. "Mi promettete che quando incontrerete una bambina o un bambino ebreo non li scanserete ma penserete a me?", la richiesta di Bueno ai ragazzi della quinta elementare. "Purtroppo capita ancora oggi - ha sottolineato Bueno - di venire messi da parte e trattati male. Basti pensare agli eventi che si sentono in giro per l'Italia". 

"La signora vi ha raccontato un pezzo di vita vissuta, reale e questa è una cosa importante - ha sottolineato la consigliera comunale Manuela Pacchini - per evitare che tragedie del genere si ripetano. Purtroppo dalla storia non s'impara però sentire una testimonianza diretta di quanto accaduto in quegli anni è molto più forte rispetto a leggere la storia sui libri”. 

Nell’autunno del 1943 la famiglia di Edi Bueno fugge da Livorno e trova rifugio in una casa nel Comune di Santa Caterina a Marlia ma, il 5 dicembre dello stesso anno, gli ebrei presenti in paese vengono radunati in un edificio. Su cenno del padre, Edi tenendo per mano il fratellino si nasconde in una stanzina rimanendovi a lungo. Anche il padre riuscì a nascondersi mentre sua madre Dina e l'altro fratello Dino furono condotti nel campo di concentramento di Auschwitz, insieme con il nonno Davide, la zia Silla, gli zii Renzo Sirio ed Oreste e i cugini Mario e Reno. 

Quando dall'interno della stanza non sentirono più alcun rumore, uscirono togliendosi le scarpe si buttarono scalzi nei campi. "Hai ancora le ferite sotto i piedi", chiede un alunno mentre un suo compagno si dice certo che non solo i nazisti hanno sbagliato a fare quello che hanno fatto ma tutti gli altri a dargli supporto e appoggio. “Un incontro educativo e fortemente toccante quello di questa mattina - commenta il Sindaco di Bibbona, Massimo Fedeli - e mi auguro che i ragazzi abbiamo tratto una lezione importante, che difficilmente si può trarre studiando sui libri. Le testimonianze sono importanti per ricordare, tutti i giorni, gli orrori del passato”. “Ci tengo a ringraziare la ‘nonna Edi’, come ama farsi chiamare – ha concluso la consigliera Pacchini – per averci fatto emozionare con i racconti della sua infanzia e Stefano Venturini, padre di un’alunna della quinta elementare e parente della signora Bueno che ha organizzato l’incontro di questa mattina”.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Filcams Cgil ha organizzato dei presidi di protesta in tutti i punti vendita Unicoop Tirreno della provincia di Livorno
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Gianni Micheli

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Attualità

Lavoro