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Spettacoli giovedì 30 aprile 2015 ore 09:00

Festa dei lavoratori a teatro con Armunia

L’attore Umberto Orsini e la cantautrice Giovanna Marini a Castiglioncello con 'La Ballata del Carcere di Reading' con la regia di Elio De Capitani



ROSIGNANO MARITTIMO — Armunia celebra la festa dei lavoratori con un suggestivo spettacolo che vede in scena l’attore Umberto Orsini e la cantautrice Giovanna Marini. Domnai, venerdì 1 maggio alle 21,15 la Compagnia Umberto Orsini presenterà a castello Pasquini di Castiglioncello, “La Ballata del Carcere di Reading” di Oscar Wilde. Marini eseguirà dal vivo le musiche che lei stessa ha composto. La regia è di un altro mostro sacro del teatro italiano: Elio De Capitani.
Nel 1895 Oscar Wilde, in seguito a una causa per diffamazione da lui intentata al Duca di Queesberry, fu a sua volta accusato di comportamento contrario alla morale pubblica e condannato a due anni di carcere, che scontò nella prigione di Reading. Questa terribile esperienza è all'origine della Ballata del carcere di Reading, una delle sue opere più autentiche e scopertamente sincere.
La ballata è un lamento poetico in due momenti: l'impiccagione di un giovane detenuto, il rituale assurdo e feroce dell'esecuzione, e la meditazione, profondamente religiosa, sul male e la redenzione.

Orsini, Marini  e De Capitani sono tre grandi artefici per uno spettacolo con una strana genesi. L'idea nasce dall'incontro di Umberto Orsini e Giovanna Marini in un altro spettacolo, Urlo di Pippo Delbono dove Orsini ha portato la sapienza dei suoi frammenti di Wilde e Shakespeare e Giovanna la sua antica esperienza del canto degli umili al confronto con la composizione del mondo disperato nel circo umano di Delbono e dei suoi fedeli compagni di viaggio. Nel progetto è stato poi coinvolto Elio De Capitani che aspettava solo un'ultima spinta per affrontare qualcosa a cui pensava da tempo, "il dilemma, o meglio il paradosso di Wilde". Elio De Capitani fa piazza pulita dei molti Wilde mitici per cercare quello reale, capace di prefigurare il secolo a venire, anticipando l'arte come recita sociale e la vita come performance artistica. 


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