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Lavoro martedì 11 agosto 2015 ore 20:10

"La politica mantenga le promesse"

Gli ex dipendenti della Smith attendono risposte mentre si trovano a dover scegliere se accettare la buonuscita e la mobilità o la cassa integrazione



VOLTERRA — "Abbiamo voluto questo incontro con i sindaci e con la cittadinanza che ci ha sostenuto insieme alle istituzioni perchè sia profuso ogni sforzo per 114 persone, noi dobbiamo lottare perché tutti trovino una collocazione. Rossi e tutta la politica mantengano le promesse. Noi Restiamo uniti, serve coesione fra i 114 lavoratori, non servono azioni a titolo personale". E' Walter Gugliotta, ex lavoratore della Smith ad aprire con queste parole l'assemblea molto partecipata che si è svolta ieri sera, 10 agosto, a Saline di Volterra.

I SINDACI. Presenti, per parlare del futuro dei lavoratori della fabbrica di scalpelli ma anche di tutti i problemi della Val di Cecina, il sindaco di Volterra Marco Buselli insieme ai colleghi di Castellina Marittima Federico Lucchesi, di Riparbella Renzo Fantini, di Pomarance Loris Martignoni, di Montecatini Val di Cecina Sandro Cerri. Oltre a molti dei 114 lavoratori della Smith rimasti fuori dall'accordo, sindacati, Rsu, forze politiche e cittadinanza. 

I LAVORATORI. Durante l'assemblea pubblica, richiesta dai lavoratori e organizzato insieme al Comune di Volterra, gli ex dipendenti hanno chiesto un posto di lavoro e come recitano le loro nuove magliette rosse chiedono che siano mantenute le promesse. Chiedono futuro per loro, per le loro famiglie, per tutto il territorio, non solo per la Smith, chiedono che questi posti di lavoro restino sul territorio. Chiedono di tenere alta l'attenzione.

IL CONSIGLIO COMUNALE CON ROSSI. "Fare il punto era necessario dal momento che i lavoratori si trovano a decidere, senza ancora molti elementi per farlo, sulla buonuscita, entro la fine del mese". Spiega Buselli che ha ringraziato tutti i sindaci ed i presenti e illustrato che "avevamo deciso di fare il Consiglio comunale aperto ma poi l'abbiamo rimandato a settembre perchè ancora non c'è molto da dire dopo il primo incontro al Mise con la Regione tra Eni, Enel e Schlumberger". "Quindi il Consiglio Comunale sarà fatto dopo la seconda riunione fra i tre soggetti - ha aggiunto - e Rossi ha confermato che verrà a riferire dopo l'incontro a Roma".

L' INCONTRO AL MISE. I sindaci di Pomarance, Volterra e Montecatini all'unisono hanno sottolineato la positività del primo incontro, l'impegno della Regione, ma allo stesso l'incertezza di una soluzione, per creare posti di lavoro con l'accordo fra i tre soggetti, che ancora non c'è e che potrebbe richiedere molto tempo.
"Da questo primo incontro un risultato positivo dal tavolo con Eni Enel e Schlumberger c'è: nessuno dei tre si è tirato indietro - ha spiegato Buselli - è emersa la disponibilità di Enel, mentre Schlumberge ed Eni non si sono tirati indietro e si riservano di valutare. I primi di settembre arriveranno su quel tavolo delle proposte". 
"Oggi non siamo in grado di dirvi quanti posti di lavoro ci saranno in concreto - ha aggiunto il sindaco di Volterra - non vogliamo illudere nessuno, intanto apprezziamo l'importante iniziativa fatta e voluta dalla Regione, ma sono percorsi lunghi". Dello stesso avviso Maritgnoni: "l'impegno della Regione c'è, per ora c'è stato solo un incontro interlocutorio; le prospettive ci sono ma ci vuole pazienza e noi ci impegneremo".

CON I LAVORATORI. "Difficile dare risposte concrete stasera - ha spiegato Sandro Cerri - l'unica cosa che vi possiamo dire è che noi ci siamo come sindaci e continueremo insieme questa battaglia". "Trovare lavoro a 114 persone è difficile, dobbiamo essere consapevoli di questo - ha aggiunto - in generale dobbiamo lavorare per creare le condizioni affinchè le imprese siano interessate ad investire nel nostro territorio, possiamo lavorare insieme con tutti i soggetti per creare le condizioni per portare sviluppo e lavoro nella zona".

UNA SCELTA DIFFICILE. Intanto i lavoratori che non sono rimasti in forze alla Smith, devono decidere se accettare la buonuscita (50mila euro lordi se accettati entro il 31 agosto) ed andare in mobilità, oppure se rimanere in cassa integrazione per un anno.
"Ciascuno di voi deve decidere in piena autonomia, siamo alla vigilia di ferragosto eppure siamo qui con voi perchè lo riteniamo importante - ha detto Buselli - capiamo il vostro tormento, voi dovere decidere per il vostro futuro".
"Ho incontrato tanti di voi, so che è un momento tragico, siete chiamati nell'incertezza a decidere quello che può essere il futuro migliore - ha aggiunto Martignoni - è difficile perchè nessuno ha la sfera di cristallo o la bacchetta magica. Ciascuno valuta la propria condizione, con la propria famiglia, secondo la situazione personale e sceglie quello che meglio crede, ma è difficile ed è una decisione che va presa con coscienza, senza guardarsi indietro. Capiamo la condizione psicologica in cui siete e siamo con voi".

INCERTO IL FUTURO DELLO STABILIMENTO. Una decisione resa ancora più difficile dal fatto che permane l'incertezza sul futuro della fabbrica di scalpelli di via Traversa. Impossibile prevedere, ad oggi, se, dopo il ridimensionamento, la fabbrica nel medio periodo ripartirà o addirittura chiuderà i battenti.
Molti lavoratori hanno già scelto la via della firma della buonuscita e avranno un anno, un anno e mezzo a seconda del contratto, di mobilità per trovare un'altra occupazione. L'alternativa sarebbe la cassa integrazione, sperando che riparta la produzione di scalpelli per la perforazione nell'unico stabilimento europeo del colosso dell'Oil&Gas, in un contesto però di crisi petrolifera a livello globale.

I SINDACATI. "Nessuno può sapere cosa succederà in futuro, in questa vertenza nella situazione data, abbiamo fatto quello che era possibile; continueremo a fare la nostra parte per i lavoratori della Smith e per tutto il territorio". E' il segretario generale della Cgil di Pisa Marcello Franchi a prendere la parola durante l'incontro e a dare l'appoggio dei sindacati ai lavoratori.
Franchi a proposito della vicenda Smith ha sottolineato la straordinaria solidarietà e la risposta del territorio e delle istituzioni. Il segretario ha poi espresso il suo parere sulla vertenza: "rispetto a ciò che avrei voluto, è un risultato che dire brutto è dire poco; ma se lo paragono a chi avevamo di fronte e al tipo di impostazione aveva l'azienda rispetto ad una trattativa che non può nemmeno definirsi tale, credo che abbiamo portato a casa comunque un risultato". "Certo non ci sono garanzie - ha aggiunto - ma almeno lascia un'apertura e non è stata messa una 'x' su uno stabilimento. Perchè quando si chiude un'azienda non ripartirà più, ma dal momento in cui resta può anche ripartire altro".

E adesso i dipendenti dovranno scegliere, sapendo che risposte, forse, potranno arrivare solo a settembre dopo che si saranno nuovamente incontrati i tre colossi.

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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